DISIDRATAZIONE E PERFORMANCE

La disidratazione, associata a riduzioni del volume plasmatico, interstiziale e intracellulare, generalmente si verifica quando le persone praticano esercizio per periodi prolungati, senza reintegrare liquidi.
Il termine “disidratazione” è indicata come una perdita di liquidi corporei (equivalente a una perdita di massa corporea di circa 3% –5%) in combinazione con aumenti in temperatura corporea interna (ipertermia).
La diminuzione progressiva dei liquidi corporei totale rappresenta può portare a notevoli problemi di termoregolazione e controllo cardiovascolare.
Una compromessa perfusione muscolare quando si è disidratati o ipertermici porta ad una catena di eventi volti all’affaticamento a causa della sua negatività d’impatto sull’approvvigionamento di ossigeno.
Questo perché la disidratazione attenua la sudorazione e il flusso sanguigno cutaneo, riduce il flusso sanguigno sistemico e della muscolatura attiva e la pressione arteriosa media, del tasso di accumulo di calore corporeo, ipertermia centrale e maggiore sforzo fisiologico, che possono portare ad aumenti della FC e della resistenza periferica totale, ad emoconcentrazione arteriosa, e riduzioni marcate della gittata sistolica e della gittata cardiaca (Q̇)
Gli effetti dannosi della disidratazione e dell’ipertermia non sono necessariamente uniformi tra i tessuti del corpo umano e uguali a parità d’intensità e modalità di esercizio.

Roberto Chiodo – Personal Running coach

Trangmar S.J., Gonzalo-Alonso J. New Insights Into the Impact of Dehydration on Blood Flow and Metabolism During Exercise, Exercise and Sport Sciences Reviews: July 2017 – Volume 45 – Issue 3 – pp 146-153 doi: 10.1249/JES.0000000000000109